Un touchdown dei Guards in over time segna la più clamorosa beffa della storia recente dei Seamen, sconfitti in una partita dominata, sfuggita di mano a causa di qualche errore, tradotto in big play dall’avversario e per una decisione dubbia arbitrale che ha trasformato una meta di Luke Zaharadka, quella che sarebbe valso il 27 a 10 per Milano in sei punti per i padroni di casa.

Alla fine del match i tifosi blue navy non potevano capacitarsi per quel 31 a 24 che campeggiava sul tabellone dell’impianto di Wil e a giusta ragione, dato il gioco espresso dagli uomini di Stefan Pokorny nel corso del match e, in particolare, nei primi due quarti di gioco.

D’altronde le statistiche sono impressionanti con 431 yarde totali per Milano contro le 138 degli svizzeri (286 a 56 su passaggio e 145 a 82 su corsa), 25 primi down chiusi contro 12, 3 intercetti messi a segno dalla difesa contro uno degli zurighesi.

Se è vero che le statistiche alle volte possono ingannare, non in questo caso tuttavia data la troppo evidente differenza di valori, chi ha assistito alla gara non potrà che essere rimasto impressionato dalla produttività dell’attacco meneghino che ha dominato la scena.

La partita si apre con uno spettacolare ritorno di kick off di Devan Burrell che si presenta mangiando 98 yarde di campo per il primo vantaggio.

Il tempo di bloccare con relativa facilità il primo drive elvetico e tocca a Luke Zahradka varcare con una sneak la linea di end zone per il 14 a 0, garantito dal piede di Matteo Felli.

Quando tutto sembra filare a gonfie vele un fulmine a ciel sereno, rappresentato da un ritorno di punt di Hike, riporta improvvisamente i padroni di casa a contatto sul 14 a 7.

Per nulla scoraggiati i Seamen tornano a macinare gioco realizzando con Jean Costant (21-7) per poi arrivare, dopo un field goal degli elvetici, a ridosso dell’area di meta avversaria dove Luke Zaharadka estende le sue braccia per rompere il fatidico piano immaginario.

E’ qui che avviene l’impensabile con i Guards che recuperano l’ovale e s’involano in meta ribaltando quello che sarebbe stato un confortante punteggio di 27 a 10 in un 21 a 17.

A nulla valgono le proteste meneghine con il secondo tempo che si trasforma in una gara di nervi, fino al finale thrilling, nel quale prima Matteo Felli centra la parità con un field goal e poi, a
due secondi dal termine, sbaglia il calcio della vittoria, facendo precipitare la gara in over time.

Nel tempo supplementare i Guards, trascinati dal pubblico, replicano quanto fatto contro i Dragons, trovando il touchdown che assicura loro il terzo successo consecutivo.

Ascoltiamo la parole del Presidente Paolo Mutti: «Purtroppo ci va tutto storto. Partita dominata, da vincere facilmente e persa, probabilmente a causa di un errore arbitrale che l’ha riaperta.

Successivamente non siamo stati in grado di portarla a casa. Abbiamo perso l’occasione di sferrare il ko, ma la squadra non si è disunita, è rimasta in partita facendo vedere una grande difesa. Abbiamo poi avuto l’occasione per vincere all’ultimo secondo, ma il calcio è uscito di pochissimo.

Tanta è la delusione, ma è anche forte la consapevolezza di essere molto più forti di quanto dica la classifica.

Giocheremo le prossime cinque partite alla morte e sono sicuro che ci toglieremo delle soddisfazioni. Il vento deve cambiare e cambierà».

Milano Seamen Press Office

Ph credits Lars Kauz