A Monaco di Baviera, contro i Ravens, cambia il risultato, ma non varia l’esito di un match nel quale i Seamen compiono una serie di errori fatali nel primo tempo per poi rientrare parzialmente nel finale di gara.

La Milano blue navy è costretta alla resa, 37 a 56 lo score conclusivo, contro una squadra solida, ma non così trascendentale da giustificare un divario così ampio.

A leggere le statistiche si potrebbe pensare a ben altro andamento, con i Seamen leader per primi down, 34 a 22, yarde conquistate, 586 a 432, per tempo di possesso, 34:54 contro i 24:06 dell’avversario e per fumble ricoperti.

A pesare nell’economia del punteggio sono i due intercetti subiti da Luke Zaharadka, uno dei quali ritornato in end zone, l’efficienza nella conversione del terzo down, il 45% non sfiora neppure l’80% dei tedeschi, i big play realizzati dai padroni di casa, trascinati dalle ricezioni di Markell Castle e capaci di mettere punti a referto anche con lo special team che alla fine del secondo quarto assesta un colpo mortale ritornando per 65 yarde un pallone recuperato su un tentativo di field goal.

Il punteggio appare troppo severo per quanto visto in campo con la squadra di Stefan Pokorny che deve interrogarsi ulteriormente su quali correttivi adottare in vista del prossimo fondamentale appuntamento in terra svizzera, dove l’attenderà una squadra rigenerata come i Guards.

Tra le note positive di Monaco, restano i segnali di un attacco che negli ultimi quindici minuti ha saputo realizzare 21 punti con due touchdown del suo quarterback e una scintillante corsa da 67 yarde di Ali Khalife.

Le restanti segnature milanesi portano la firma di Matteo Felli, per lui 1 su 3 nei field goal, di Modeste Pooda e ancora di Ali Khalife.

A livello statistico brillano le 5 ricezioni per 55 yarde di Jean Constant e le 3 per 54 di Juan Flores Calderon, il 26 su 39 per 302 yarde di Luke Zaharadka, la sua prova è però macchiata da due intercetti e, soprattutto, le 130 yarde su 17 portate, con due mete all’attivo, di Ali Khalife.

Troppo poco per vincere, ma sicuramente abbastanza per credere in una prossima svolta.

Milano Seamen Press Office